Chiapas resistente

Il Chiapas viene preso (giustamente) come simbolo di pratiche di autogestione, autodeterminazione, di democrazia dal basso. L’EZLN, ma soprattutto gli indigeni del Chiapas, sono riusciti a costruire una realtà che vede nella democrazia diretta, nel non delegare nulla, nel costruirsi il proprio futuro, l’unica arma a disposizione del popolo. I governanti messicani, sempre più vicini alle politche degli U.S.A., non vedono di buon occhio questi indigeni che coltivano la terra e sono pronti a combattere per difendere i propri diritti. Purtroppo una nuova guerra è iniziata contro gli indigeni del Chiapas e contro l’EZLN: una guerra sicuramente diversa da quelle del passato, di bassa intensità, ma la violenza della repressione torna a colpire gli abitanti della zona.

Nonostante il silenzio attuale nei confronti della questione messicana (forse è scomoda in vista delle prossime elezioni?), anche se con un po di ritardo si iniziano a costruire percorsi di denuncia e lotta in appoggio al popolo messicano. Da qualche settimana è in atto un boicottaggio al turismo nel territorio delle cascate di Agua Azul, dove una presunta organizzazione di difesa dgli indigeni (Oppdic), in realtà nasconde bande paramilitari al soldo dello stato che con la forza e la violenza stanno cercando di cacciare le popolazioni locali per far insediare presunti indigeni dirottati in questa zona. Per monitorare la situazione di Agua Azul, ma anche quella generale del Chiapas, il Capise e l’EZLN hanno organizzato le Brigate di Osservazione-Terra e Territorio (BOTT o BEOTT), allargando a livello internazionale l’invito a partecipare attivamente al controllo dei diritti indigeni.

Nei prossimi giorni si terrano degli incontri in Italia per appoggiare questa campagna in varie città d’Italia. Ma di maggiore importanza è la campagna partita dalla Grecia, di respiro europeo, per appoggiare e eseprimere solidarietà nei confronti dei municipi autonomi del Chiapas.

In solidarietà delle popolazioni del Chiapas, dell’EZLN, e di tutti i messicani che continuano a lottare.

 

Alcuni approfondimenti: 1 2  

Posted in Aktivismo | Comments Off on Chiapas resistente

La rivolta in Tibet

Siamo alle solite: succedono eventi
come quelli che si sono verificati in Tibet in quest’ultimo periodo e
i mass media ne parlano a modo loro. Nella prima metà di
marzo, sono passate diverse volte le immagini di ciò che stava
succedendo in quella zona, già ora dopo 15 giorni,
l’attenzione si è affievolita. Certo la colpa è pure
della Cina che fa di tutto con i suoi modi repressivi a non far
passare alcuna notizia che non sia controllata e mediata. Il fatto è
che le attenzioni internazionali si fanno sentire, eccome. E ora ci
si mettono pure le pressioni per il boicottaggio delle Olimpiadi
Pechino 2008…La situazione è abbastanza intricata e tra
religione e politica non è facile sciogliere i molti nodi; il
tentativo è quello di capire aldilà del clamore
massmediatico come stanno veramente le cose.

 

Messa in onda: 22 Marzo 2008

 

Colonna sonora: Keny Arkana/La Rage

 

Scarica la trasmissione da qui 

Posted in Archivio sonoro militante, Repressione | Comments Off on La rivolta in Tibet

Russia: Naziskin uccidono una ragazza

ALLARME NAZISKIN IN RUSSIA, AUMENTANO OMICIDI RAZZIALI 24/3/08
È un fenomeno in preoccupante aumento, quello dei gruppi giovanili
ultranazionalisti protagonisti di azioni violente contro i “chiorni”,
immigrati di pelle scura quasi sempre musulmani dell’ex Urss, ma anche
studenti africani, ebrei, omosessuali, giovani di estrema sinistra. 653
le aggressioni a sfondo razzista nel 2007, 73 le vittime. Protagonisti
anche gruppi di vera e propria ispirazione nazista. Il potere, per ora,
tollera.

Da www.ecn.org/antifa

15:54 22.03.2008

Russia: xenofobia, tagika massacrata a Mosca da skinheads
Ennesimo omicidio a sfondo razziale a Mosca: una donna tagika è stata
aggredita e massacrata per strada ieri sera da un gruppo di giovani,
apparentemente degli skinheads, che l’hanno prima accoltellata
ripetutamente, poi le hanno tagliato la gola, sotto gli occhi di
numerosi testimoni. Il delitto, riferisce la radio Eco di Mosca, è
avvenuto in un quartiere settentrionale della capitale.
Le statistiche ufficiali sulle aggressioni a sfondo razziale o xenofobo
parlano di 40 aggressioni nella sola Mosca dall’inizio dell’anno. Ma
secondo il centro di studi umanistici Sova, in tutta la Russia gli
attacchi sono stati oltre un centinaio, con un bilancio di 17 morti e
92 feriti, di cui alcuni gravi.

Nel
paese, si registra il numero più alto di bande di skinheads e
neonazisti: sono almeno 50.000 gli aderenti, secondo indagini delle
organizzazioni umanitarie. Si tratta di bande concentrate soprattutto a
Mosca e a San Pietroburgo, ma numerose anche negli Urali e in generale
nelle grandi città.

Le
statistiche del 2007 non sono ancora state aggiornate, ma nel 2006 ci
sono state oltre 539 aggressioni, con 54 morti: un aumento del 17%
rispetto all’anno precedente.

 

Posted in Antifascismo | Comments Off on Russia: Naziskin uccidono una ragazza

Questioni ambientali e poltrona sicura

In tempo di campagna elettorale, sono
molte le questioni che sono venute fuori dai politicanti di
professione per risollevare questo stanco e vecchio Paese. Dalle
ricette contro la precarietà, al risveglio dell’economia, al
risveglio della crisi: insomma, la solita minestra riscaldata. Ma c’è
un argomento che a noi, per varie ragioni, interessa particolarmente
ed è legato a delle tematiche cruciali dell’ultimo periodo.
Basti pensare alla scandalosa gestione dei rifiuti napoletana, (che
tra l’altro, è entrata a tutti gli effetti all’interno dei
programmi elettorali…e, guarda un po’, adesso la soluzione appare
così semplice!!??!!) per richiamare alla mente le varie
“questioni ambientali”, che ancora non si sono risolte. Pensiamo
alla TAV (si farà o no?), e il Ponte sullo Stretto, tornato a
far parlare di se’, alle cosiddette grandi opere e infrastrutture che
serviranno per “ammodernare e garantire sviluppo” al nostro
Paese. Di questo se ne parla e discute poco perché si sa
benissimo che, in periodi così delicati, potrebbero far
perdere qualche migliaio di voti agli aspiranti premier. Quindi
meglio tacere, o addossare la colpa agli avversari per una precedente
cattiva gestione, oppure inventarsi una formuletta denominata
“ambientalismo del fare” più democratica e innovativa, e
poi si vedrà una volta arrivati a palazzo. Torniamo a parlare
della valenza che, per il nostro ricco ed ostentato mondo
occidentale, assume l’idea di Sviluppo, della necessità di
rimettere in discussione un “valore” che ormai è sempre
più lontano dal concetto di sostenibilità.

 

Messa in onda: 15 marzo 2008

 

Colonna Sonora: Co’Sang/ Chi more pe’ mme

 

Scarica la trasmissione da qui 

 

 

Posted in Archivio sonoro militante, Ecologismo | Comments Off on Questioni ambientali e poltrona sicura

La destra plurale in Italia: l’anomalia, i simboli, i miti dei nuovi movimenti neonazisti

A Rimini si è tenuto un incontro per inquadrare e fare il punto sulla situazione pericolosa e in piena attività dell’estrema destra, molto spesso di matrice neonazista. La giornata si è svolta all’interno del progetto Antifa Aktion, nato dopo le aggressioni e gli attacchi al Laboratorio Sociale Occupato Paz ed a altri luoghi di incontro di migranti e attivisti. Da qui potete leggere, vedere e soprattutto ascoltare l’incontro che si è occupato di vari temi inerenti l’estremismo di destra. Tra gli ospiti Saverio Ferrari dell’Osservatorio democratico sulle nuove destre.

 

La
destra plurale e l’anomalia italiana: le aggressioni, l’escalation dei
movimenti nazifascisti, gli interventi della Magistratura e delle
Istituzioni

I movimenti di destra in Italia si sono caratterizzati per un passaggio
fondante, non più solo il riferimento alla storia del fascismo in
Italia, ma alla Germania nazista e alle campagne antisemite. Vi è,
inoltre, un ricorso ed un esaltazione sistematica dell’uso della
violenza, e come è avvenuto a Rimini anche di armi. Non si tratta solo
di armi bianche ma anche di pistole e materiale esplosivo.
Audio

Le organizzazioni: la specificità di Forza nuova
Forza Nuova altro non è che il tentativo di riorganizzazione di un movimento di estrema destra degli anni ‘70 denominato “Terza Posizione” il cui leader indiscusso rimane Roberto Fiore.
Il riferimento storico di Forza Nuova è un vecchio movimento che imperversò in Romania tra gli anni ‘30 e ‘40 denominato *La Guardia di ferro

*” che si rese protagonista di spaventosi pogrom nei confronti degli ebrei.

Forza Nuova riprende da loro anche la struttura organizzativa, come i
”*Cuib *”, termine rumeno che vuol dire “nido”, ovvero sia le cellule
operative dei monaci guerrieri della Guardia di ferro.


Da loro riprendono anche il riferimento del santo protettore San Michele Arcangelo il cui anniversario ricorre il 29 settembre, data di fondazione del movimento.
Audio

Il problema della destra estrema in Italia, ovvero lo sdoganamento politico avvenuto dentro il Centro destra
Lo sdoganamento politico dei movimenti neonazisti dentro il centro
destra non avviene grazie ad Alleanza Nazionale ma, bensì, a Forza
Italia e a Silvio Berlusconi e rappresenta una vera e propria anomalia
europea.
La destra in Italia ha abbattuto al proprio interno ogni tipo di
discrimine antirazzista e antifascista. Nelle elezioni politiche del
2006, Forza Nuova pose tre paletti per l’ accordo elettorale con
Berlusconi:
il no all’ingresso della Turchia in Europa;
il boicottaggio dei prodotti cinesi;
l’abolizione della legge Scelba e Mancino.
In pratica le stesse richieste della Lega Nord.
Audio

Cosa sono, oggi, le destre in Italia

C’è più di un momento che fisicamente e fotograficamente da l’idea di
cosa sono le destre in Italia, ma uno più di altri le rappresenta: il
funerale di Giuseppe Dimitri, ex comandate militare di “Terza Posizione”, movimento da cui poi discende Forza Nuova. A quel funerale era presente il gotha della destra italiana, e non fu solo una semplice cerimonia caratterizzata dal commiato religioso cristiano, ma anche, dai rituali del neopaganesimo.


La destra italiana è caratterizzata da denominatori di tipo comune, da
convergenze intorno alle parole d’ordine, alle prospettive e alle


progettualità politiche.


Infatti tutte quante le destre in Italia, da Forza Nuova ad AN, si sono oramai riconosciute in tre parole d’ordine:


Difesa dell’ occidente,


Difesa della cristianità,


Difesa della famiglia.


Ciascuno le declina a proprio modo, ma tutte quante, si ritrovano
attorno a questi tre contenuti. Il problema non è solo quello delle
teste rasate, dei simboli nazisti, ma si radica nella complessità delle
relazioni di una destra plurale in Italia che non ha mai rotto i legami
con il passato.


Abbiamo pertanto il compito di rilanciare i valori dell’ antifascismo e
della resistenza, in primo luogo, della memoria, ma anche e
soprattutto, di attuare una battaglia antirazzista in cui
l’immigrazione, oltre ad essere un valore è anche un fenomeno
strutturale che può creare resistenze, traumi, paure che fanno
riemergere pregiudizi su cui si può costruire una china pericolosa.
Audio

 

Posted in Antifascismo | Comments Off on La destra plurale in Italia: l’anomalia, i simboli, i miti dei nuovi movimenti neonazisti

A Mosca assassinato 16enne da un gruppo di nazi

Ieri (marzo 16) intorno alle 6.40 pm nel centro urbano di Mosca
all’uscita del metro della stazione di Kitai-Gorod un gruppo di
approssimativamente 15 neonazisti armato con coltelli ha attaccato 7
persone che stavano andando ad un concerto hardcore / punk della oi
band NICHEGO KHOROSHEGO al Art Garbage club. Come risultato
dell’attacco un ragazzo di soli 16 anni della regione di Mosca città di
Noginsk è morto a causa delle ferite subite dovute a pugnalate
multiple. C’era molto nazi che han preso parte all’assalto, circa 10-15
persone che attaccarono gli antifascisti. Sembra che l’attacco sia
stato progettato in anticipo con coinvolgimento di alcuni hooligans
dello FC Spartak.
Quasi due anni fa a Mosca un ragazzo di 19 anni, Alexander Ruykhin, è stato assassinato da una banda di nazi nello stesso modo.

Solidarietà coi compagni antifascisti russi

Maggiori info su IndyLombardia

 

 

 

 

 

Posted in Antifascismo | Comments Off on A Mosca assassinato 16enne da un gruppo di nazi

“Contro la precarietà? Sposare mio figlio o un milionario”

Le battute al fulmicotone del signor cavaliere sono ormai un classico del periodo elettorale (e purtroppo non solamente di quello), ma di fronte alla piaga sociale del precariato uscirsene con affermazioni del genere ci fa sorgere il quesito se quest’uomo si renda conto di quello che combina. In realtà è l’ennesima riprova che la politica istituzionale, comprendente tutto l’arco del Parlamento da un estremo all’altro, vive in un paradiso totalmente scollegato dalla popolazione italiana, e che i ca**i sono solamente nostri. Non ci siamo espressi (e non lo faremo) riguardo queste elezioni, sia perchè speriamo di aver ormai fatto capire quale sia il nostro punto di vista, sia perchè non vogliamo fare anatemi riguardo astensionismo o no, vota il meno peggio, ad individui che sono già stanchi, ma soprattutto perchè non riusciamo proprio a rapportarci con una politica istituzionale così fatta, non positivamente ma tantomeno negativamente. La politica vera sta altrove, nelle strade e nella nostra vita quotidiana.

 

Da Repubblica 

ROMA – 13 marzo 2008 – La ricetta di Silvio Berlusconi contro la precarietà?
Sposarsi un ricco. La battuta, cui il leader del Pdl non ha saputo
resistere, era diretta ad una studentessa che ieri nel corso del
programma "Punto di Vista" del Tg2 gli chiedeva come fosse possibile
per le coppie giovani mettere su famiglia senza la sicurezza di un
posto, e un reddito, fisso.

"Io, da padre – ha risposto Berlusconi sorridendo – le consiglio di
cercare di sposare il figlio di Berlusconi o qualcun altro del genere;
e credo che, con il suo sorriso, se lo può certamente permettere". Poi,
ha elencato le proposte contenute nel programma del Pdl per aiutare i
giovani, dalle agevolazioni sui mutui al piano-casa.

All’obiezione del conduttore della trasmissione, Maurizio Martinelli,
che "di figli di Berlusconi in giro ce ne sono pochi" il Cavaliere,
sempre sorridente, ha insistito: "Se dovessi dire qual è il consiglio
più valido, penso sia quello che le ho dato all’inizio…".

La battuta ha scatenato un coro di reazioni indignate da parte del Pd e
della Sinistra Arcobaleno. "Come italiano mi vergogno delle parole di
Berlusconi" commenta Dario Franceschini. "Di fronte a centinaia di
migliaia di giovani italiani che vivono la precarietà del loro rapporto
di lavoro come un’ipoteca sul loro futuro, rispondere ad una ragazza
precaria che il modo di uscire dalla sua situazione è sposare il
proprio figlio, o il figlio di un milionario, suona come un’offesa
insopportabile" continua il vicesegretario del Partito Democratico,
aggiungendo: "Penso che in qualsiasi paese un leader politico, a
prescindere da quale parte politica esso appartenga, sarebbe costretto
a scusarsi per quella battuta offensiva".


Per Fausto Bertinotti, l’uscita di Berlusconi, anche se si tratta di
uno scherzo, è allarmante e "indicativa di una cultura che propone ai
giovani una realizzazione fuori dalla loro vita ordinaria". Per il
candidato premier di Sinistra Arcobaleno viste le proposte della destra
non resta che augurare ai precari "che vincano la lotteria", ma la
ricetta della sinistra è quella di "cancellare l’idea della lotteria" a
favore di miglioramenti concreti.
 
Posted in Aktivismo | Comments Off on “Contro la precarietà? Sposare mio figlio o un milionario”

Rotta la tregua: raid aereo israeliano a Gaza

 

 

RaiNews24 13 marzo 2008

L’aviazione israeliana ha lanciato questa mattina all’alba un raid nel nord
della Striscia di Gaza, rompendo la tregua in vigore dallo scorso 8 marzo, dopo
il lancio di una dozzina di razzi contro la zona sud di Israele. Lo ha reso noto
l’esercito israeliano.

"L’incursione dell’aviazione ha preso di mira la persona pronta a lanciare
razzi da Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza – ha detto alla France
presse un portavoce dell’esercito israeliano – dodici razzi sono stati lanciati
nella notte da Gaza verso la zona sud di Israele. Due razzi sono esplosi a
Sderot, danneggiando un edificio, senza fare feriti". Anche l’attacco aereo
lanciato a Beit Hanoun non ha fatto vittime, stando a quanto riferito da fonti
ospedaliere palestinesi.

73% dei palestinesi favorevoli a una
tregua

Il 73% dei palestinesi e’ favorevole ad una tregua  a
tempo indeterminato con Israele e il 49% e’ contrario agli attentati suicidi
nello Stato ebraico. Lo rivela un sondaggio reso pubblico oggi dal Palestinian
Center for Public Opinion (PCPO) di Beit Sahur (Betlemme), condotto tra il 28
febbraio e il 6 marzo su un campione di 1.220 palestinesi residenti in
Cisgiordania, Gaza e Gerusalemme Est.

Il 67% degli intervistati si e’
espresso a favore della riconcializione tra Fatah, il partito del presidente Abu
Mazen, e Hamas e chiede che il movimento islamico rinunci al controllo esclusivo
di Gaza conquistato lo scorso giugno con la forza delle armi.

 

Posted in Antimilitarismo | Comments Off on Rotta la tregua: raid aereo israeliano a Gaza

Il mondo senza la mappa

F. Ferretti Il mondo senza la mappa, Eliséè Reclus e i geografi anarchici, Zeroincondotta, 2007

 

 

 
 

In quest’ultimo periodo sono diversi i
libri usciti per varie case editrici che trattano della figura di
Elisée Reclus, geografo e anarchico del XIX secolo. Tutti
questi hanno il merito di riscoprire una figura fin troppo
abbandonata nel panorama accademico e istituzionale la cui causa
probabilmente è da attribuire alla convinta militanza di
Reclus. Grande viaggiatore ed attento osservatore dell’azione umana,
il geografo francese si ritroverà a percorrere diverse zone
della terra, cogliendo con particolare attenzione i rapporti tra
uomo-società-ambiente, peculiarità che, alla luce del
contesto storico in cui Reclus stesso agisce, lo descrivono come
precursore di vari aspetti a noi oggi più familiari. Scorrendo
la sua biografia “da militante” (si ricorda, tra gli altri
episodi salienti, che Reclus fu arrestato nel 1871 per aver
partecipato attivamente alla Commune de Paris e per questo
rischiò la deportazione in Nuova Caledonia) si nota come
questa incida sulla sua idea di “fare geografia”, una disciplina
che deve necessariamente contribuire ad avvicinare gli uomini. La
terra è caratterizzata dalla sua unicità, un aspetto
totale che non può essere ignorato ed imposto con confini
non-naturali e divisioni regionali; un unicum nel quale si rendono
vanificati concetti come razza, ingiustizia sociale, diseguaglianza,
e dove l’umanità va intesa nel suo insieme proprio perché
globale. È questa la geografia sociale che Reclus e i suoi
vogliono far passare: una geografia sociale al servizio della società
e dell’uomo, che riuscisse a portare in sé messaggi di
fratellanza e di solidarietà. Per lungo tempo, poi, la figura
di Reclus proprio perché lontana dall’idea di diventare un
maestro è stata quella dello studioso solitario e sulle sue:
in realtà, proprio grazie allo sforzo di questo libro, si
mette in risalto come ci fosse una rete molto ben organizzata di
collaboratori che con Reclus discutevano, scrivevano e lasciavano
tracce della loro geografia; per lo più personaggi
provenienti dalla stessa area militante anarchica e per questo poco
rintracciabili dalle biografie istituzionali (Charles Perron) oppure
poco conosciuti sotto il profilo geografico (Kropotkin). Il libro di
F. Ferretti è molto esaustivo e tenta, in modo accademico, di
mettere in luce tutti gli aspetti più importanti della
“geografia alla Reclus”, dandone un quadro completo del contesto
storico- sociale dell’epoca. Inoltre, fin dal titolo, mette in luce
un aspetto importante nei confronti della critica alla cartografia,
intesa come espressione del vero e della realtà: il mondo
senza la mappa
.

 

Posted in Letture | Comments Off on Il mondo senza la mappa

Israele ordina di allentare la pressione su Gaza, Olmert nega

Scusate l’insistenza nel proporre articoli inerenti la questione palestinese, ma non riusciamo proprio a fare gli indifferenti.

Sembrerebbe che l’esercito israeliano stia tornando nel proprio territorio, abbassando il livello degli scontri. In realtà questo potrebbe essere una conseguenza dell’interesse mondiale degli ultimi giorni nei confronti di quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza, interesse molto poco istituzionale e soprattutto ancora poco rilevante. Pensiamo che nel momento in qui le acque a livello internazionale si siano calmate e gli occhi vengano puntati in altra direzione l’esercito tornerà a colpire le popolazioni della striscia, falciando qualche altra decina di vite. Questa idea nasce anche dal fatto che, anche se effettivamente all’interno della Striscia le azioni sembrerebbero essere terminate da alcuni giorni, nella zona di confine nulla è mutato, con l’esercito schierato in formazione di guerra pronto a colpire. Inoltre, nonostante gli inviti internazionali, Israele continua a causare le terribili condizioni di vita degli abitanti di Gaza.

 

RaiNews24 10 marzo 2008

Con Hamas non c’e’ alcun accordo di cessate il fuoco e non ci sono
negoziati diretti o indiretti, nemmeno tramite l’Egitto. Lo ha affermato oggi il
premier israeliano Ehud Olmert, a proposito di voci insistenti sulla stampa
locale circa trattative indirette in corso con Hamas per la conclusione di una
tregua.

Israele, ha detto Olmert in una conferenza stampa assieme al premier ceco
Mirek Topolanek, ha una richiesta inequivoca: che cessino i tiri di razzi dalla
Striscia di Gaza sul suo territorio.

"Se il terrorismo cessa e se i Qassam smettono di colpire le nostre citta’ e
i (razzi) Grad la citta’ di Ashkelon – ha affermato – Israele  non avra’
alcun motivo di combattere le organizzazioni terroristiche".

  

Dopo aver negato una mediazione egiziana, Olmert ha affermato che le forze
armate "hanno piena liberta’ d’azione a Gaza in qualunque momento e senza alcun
limite".

Malgrado le smentite del premier la stampa locale ha notato che
da tre giorni una calma sostanziale regna lungo il confine tra Gaza e Israele e
che nelle scorse 24 ore solo un razzo e una bomba di mortaio sono caduti in
territorio israeliano senza causare vittime e neppure danni.

Il gruppo
estremista palestinese Hamas ha confermato oggi che sono in corso colloqui per
un cessate il fuoco a Gaza con Israele. Sempre oggi fonti militari israeliane
hanno riferito che i vertici politici hanno ordinato all’esercito di fermare i
raid aerei e le incursioni nella Striscia, poiche’ sono diminuiti i lanci di
razzi Qassam da parte dei gruppi armati palestinesi.

Ieri Amos Gilad,
alto funzionario del ministero della Difesa israeliano, ha incontrato al Cairo i
responsabili della sicurezza egiziana, che il giorno prima avevano a loro volta
incontrato i leader di Hamas.

 

 

Posted in Antimilitarismo | Comments Off on Israele ordina di allentare la pressione su Gaza, Olmert nega