Questioni ambientali e poltrona sicura

In tempo di campagna elettorale, sono
molte le questioni che sono venute fuori dai politicanti di
professione per risollevare questo stanco e vecchio Paese. Dalle
ricette contro la precarietà, al risveglio dell’economia, al
risveglio della crisi: insomma, la solita minestra riscaldata. Ma c’è
un argomento che a noi, per varie ragioni, interessa particolarmente
ed è legato a delle tematiche cruciali dell’ultimo periodo.
Basti pensare alla scandalosa gestione dei rifiuti napoletana, (che
tra l’altro, è entrata a tutti gli effetti all’interno dei
programmi elettorali…e, guarda un po’, adesso la soluzione appare
così semplice!!??!!) per richiamare alla mente le varie
“questioni ambientali”, che ancora non si sono risolte. Pensiamo
alla TAV (si farà o no?), e il Ponte sullo Stretto, tornato a
far parlare di se’, alle cosiddette grandi opere e infrastrutture che
serviranno per “ammodernare e garantire sviluppo” al nostro
Paese. Di questo se ne parla e discute poco perché si sa
benissimo che, in periodi così delicati, potrebbero far
perdere qualche migliaio di voti agli aspiranti premier. Quindi
meglio tacere, o addossare la colpa agli avversari per una precedente
cattiva gestione, oppure inventarsi una formuletta denominata
“ambientalismo del fare” più democratica e innovativa, e
poi si vedrà una volta arrivati a palazzo. Torniamo a parlare
della valenza che, per il nostro ricco ed ostentato mondo
occidentale, assume l’idea di Sviluppo, della necessità di
rimettere in discussione un “valore” che ormai è sempre
più lontano dal concetto di sostenibilità.

 

Messa in onda: 15 marzo 2008

 

Colonna Sonora: Co’Sang/ Chi more pe’ mme

 

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