In Grecia lo stato uccide

 
 
Alexandros Andreas Grigoropoulos era un anarchico di 15 anni. Il 6
dicembre, era un sabato sera, stava di fronte ad un bar con altri
compagni. La questura locale ha sostenuto che all’arrivo di una pattuglia
di polizia lui e gli altri compagni l’avrebbero assalita con bastoni e
pietre. Questa versione è stata subito smentita dai numerosi testimoni
presenti. Al passaggio dell’auto della polizia i compagni si sono limitati
a insultare gli agenti, che, poco dopo, sono tornati a piedi davanti al
bar. Uno di loro, Epaminodas Korkoneas, estratta la pistola, ha fatto
fuoco colpendo al cuore il giovane Alexandros Andreas. L’assassino in
divisa, spalleggiato dal collega Vasilis Saraliotis si è poi allontanato
lasciando a terra nel suo sangue un ragazzo di 15 anni.
Quella stessa notte e poi nei due giorni successivi in Grecia è scoppiata
la rivolta: nelle città principali come nei piccoli centri sono stati
assaliti e dati alle fiamme questure e commissariati, auto della polizia,
banche e centri commerciali. L’8 dicembre la polizia ha respinto a fatica
un assalto al parlamento. Cortei imponenti hanno attraversato il centro di
Atene e Salonicco: in più occasioni i manifestanti hanno attaccato la
polizia che ha reagito caricando e sparando lacrimogeni. Negli scontri
numerosi sono i feriti e gli arrestati. Tutte le università sono occupate
mentre il paese si prepara allo sciopero generale di mercoledì 10
dicembre.
Negli ultimi anni in Grecia la riforma delle pensioni e quella del mercato
del lavoro hanno determinato un impoverimento crescente e l’aumento della
precarietà. Le condizioni di sicurezza sul lavoro sono peggiorate in modo
drastico: il moltiplicarsi di incidenti sul lavoro ne è il segno più
evidente. Recentemente ai cantieri navali di Perama al porto del Pireo
sono morti 8 operai.
La crisi economica, le conseguenze devastanti delle selvagge politiche
liberiste del governo Karamanlis, il peggioramento delle condizioni di
vita dei lavoratori, l’erosione di ogni garanzia e tutela definiscono un
quadro in cui la lotta contro la repressione e la brutalità poliziesca si
salda con le lotte sociali in un cocktail che potrebbe diventare ancora
più esplosivo.
La nostra solidarietà ai compagni e alle compagne che stanno lottando
nelle strade greche per affermare la propria opposizione ad un ordine
fondato sullo sfruttamento e sulla repressione.
Lo Stato e il Capitale uccidono ogni giorno, in ogni dove. La rivolta
degli sfruttati e degli oppressi è la nostra rivolta.
 
Approfondimenti 123 4
 
 
 
 
 
Continuano gli scontri in Grecia per l’uccisione di un giovane di 15 anni da parte delle forze dell’ordine. Ad Atene duri scontrisono avvenuti anche oggi 12 dicembre davanti al Parlamento (1234) e nel carcere di Korydallos.Ci sono anche prove della connivenza tra l’estrema destra e le forze dell’ordine per reprimere le manifestazioni, un sintomo di una possibile svolta autoritaria come quella dei colonnelli?
 
Intanto manifestazioni, appeli di solidarietà, azioni di protesta avvengono nel nostro paese e in giro per il mondo:
 
Bologna (12345)
Torino (1234)
Roma (123)
Milano (1)
Brescia (1)
Genova (1)
Firenze (1)
Catania (1)
Catanzaro (1)
Ancona (1)
 
Francia – Bordeaux
Svizzera – Lugano
Russia – Mosca
 
 
Approfondimenti (12[intervista Radio Black Out])
 
Info aggiornate e approfondimenti qui
 
 
 
 
ALEXIS VIVE
 
 
 
 
 
 
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