Basta fasci, Basta lame

Il fascismo è qui, nel nostro
Paese, e non sembrerebbe proprio intenzionato a scomparire nei
meandri della storia come sarebbe quantomeno giusto nei confronti
delle migliaia di persone che sono morte brutalmente per un'ideologia
razzista e xenofoba. Le aggressioni continuano, solo questa estate
sono decine le persone che si sono ritrovate all'ospedale o malmenate
da chi pensa che una svastica tatuata o un cappellino con la celtica
possa dare senso alla propria vita. E non bisogna nemmeno scordarsi
che proprio l'anno scorso, sul finire dell'estate, Renato Biagetti
muore sotto i colpi di 8 coltellate inflittegli da due giovani
riempiti di menzogne e tracotanza.

La R.A.M. (Rete Antifascista
Metropolitana) organizza la seconda edizione del Laboratorio
Antifascista
, per costruire una linea condivisa di pratiche
antifasciste. E dalla voce della R.A.M. ascolteremo quale sono le
motivazioni che hanno portato alla preparazione di questa iniziativa
proprio il 27 ottobre alla vigilia dell'anniversario della marcia su
Roma.

Ma i neofascisti non sono gli unici a
commemorare quella data visto che la Chiesa, tramite la voce di Papa
Ratzinger, ha deciso di beatificare quasi 500 ex franchisti come
vittime della Repubblica. E la violenza torna sempre più
insistentemente nelle nostre vite, visto che anche le donne tornano
ad essere sempre più spesso vittime di violenza, molto spesso
proprio all'interno delle proprie abitazioni.

Costruiamo pratiche e azioni volte a
eliminare tutti i fascismi che ancora caratterizzano l'essere umano
in quanto tale.

 

 

Messa in onda: 20 ottobre 2007

 

Colonna sonora: Nabat/Nati per niente

 

Siti utili:

www.wikipedia.org

www.ecn.org/antifa

vinc3nt.noblogs.org

femminismo-a-sud.noblogs.org

 

Ascolta la trasmissione qui:

http://www.goear.com/files/localplayer.swf?file=0e38946

oppure

scarica la puntata da qui 

Scarica il jingle dell'iniziativa

 

 

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Sodomie legislative

Da Femminismo a Sud.

Oggi vi parlo di una cosa che attiene ad ogni genere di
essere umano. Tutt* abbiamo un culo e sappiamo bene quanto alcun* soffrano nel
vederlo muoversi liberamente e godano nel vederlo costretto, prigioniero e
apparentemente senza vie d’uscita. I sodomiti di questo bel tempo si chiamano
“governo di centro/sinistra” che in consiglio dei ministri hanno licenziato –
tra gli altri – un disegno di legge che pare scritto proprio da Mastella (forse
che non esistevano abbastanza leggi per far chiudere i blog di satira che lo
hanno eletto protagonista?) o da certa 
strafinanziata e stracoccolata lobbies editoriale che odia vedere circolare idee libere.

Si tratta del
Ddl di regolamentazione del mercato editoriale in cui si fa una
riclassificazione generica del "prodotto editoriale" (comprendendo
anche i blog e ogni altra cosa – anche se no profit – che dia
informazioni e abbia "valore formativo") e obbliga tutti ad iscriversi
nell'apposito registro. Chi è obbligato all'iscrizione al registro
risponde anche dei reati a mezzo stampa con pene gravi (in basso
analizzo il Ddl in dettaglio).

In Italia non
c’e’ libertà d’opinione e questo già lo sapevamo. In Italia non si può fare
satira. Non si può scrivere narrativa con riferimenti casuali al papabile di
turno e non si può neppure fare una citazione breve senza correre il rischio di
essere denunciati per violazione di copyright. Ma non basta. Secondo alcuni "esperti" il mercato sarebbe ancora messo in
crisi da tanti che facendo uso della tecnologia esistente possono fare gratis una cosa semplicissima:
scrivere quello che pensano e raccontare quello che vogliono raccontare. Pare
proprio però che questa cosa non vada bene perché in fondo il nostro governo sente ancora il
vento gelido dell’impero romano papalino sul collo e ci vuole dire che per
esprimere quello che pensiamo dobbiamo ancora ricorrere alle pasquinate scritte
sui muri (tanto qui ci pensa il pacchetto sicurezza che punisce i graffitari).


Ancora una
volta la rete, il web,
diventa quindi oggetto di provvedimenti
restrittivi, repressivi che sono mirati a censurare idee e a piegare la
tecnologia al controllo di pochi cui non fa comodo che la gente si
parli
attraverso mezzi che non siano le chiacchierate in parrucchieria o al
mercato.
Riferirsi opinioni sulla rete, su blog personali e pagine varie, non
andrebbe
bene perché avrebbero “valore informativo e formativo”. Il disegno di
legge fa una cosa
furba: non dice quali sono le categorie di siti aventi “valore
informativo e formativo” ma
rimanda al “regolamento” che farà l’organo di controllo (l’autorità per
le
comunicazioni) di esecuzione di questa legge. Sarà proprio l'autorità
per le comunicazioni quindi a stabilire di volta in volta (secondo
quali criteri? Chi fa parte
dell’autorità per le comunicazioni?) quale sito ha “valore formativo” e
quale
no.

Prima di analizzare il Ddl vi passo un po' di link di siti che si stanno occupando della questione: Repubblica, Punto Informatico, l'Unità, Articolo 21, Agenzia Asca, Petizione Online, Petition, Google Bombing/Partito Pirata, Agorà di Cloro
(con un interessante post che rileva le dichiarazioni di Boris
Bianchieri il quale dice che i blog sono tanti e spontanei e hanno
bisogno di essere regolamentati con una registrazione/schedatura anche
gratuita), Lobotomia (con link ai pezzi che parlano della questione).

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Il Vaticano marcia su rOMA

 


 

E' di qualche settimana fa la notizia della calata di 498 franchisti (uno di loro sarebbe un torturatore) su Roma. Saranno beatificati in San Pietro. Vi passo il documento prodotto a questo proposito dal Coordinamento di Facciamo Breccia. Buona lettura!

 

 

Il Vaticano marcia su Roma: 498 franchisti beatificati nell'anniversario della marcia su Roma

Domenica 28 ottobre 2007,
anniversario della marcia su Roma, saranno beatificati in San Pietro
498 franchisti, tra appartenenti al clero e laici, saranno beatificati
perché, secondo i prelati spagnoli, sono "martiri della Repubblica".
Sarà la più numerosa delle beatificazioni mai realizzate, è prevista
una folla di fedeli (filofranchisti) dalla Spagna e il battage
pubblicitario delle grandi occasioni sui media italiani.

La
gerarchia vaticana con questa azione di massa entra violentemente nel
dibattito politico spagnolo: il governo Zapatero sta per varare una
legge sulla memoria che condanni il franchismo e la chiesa cattolica
spagnola, supportata da Ratzinger, prende posizione in questo modo.

Ma d'altro canto, attraverso questa iniziativa, le gerarchie vaticane
continuano a fare politica in supporto al fronte clerico fascista: la
scelta della data della marcia su Roma allarga il significato
dell'operazione e la colloca nel tentativo sempre più visibile di
sdoganamento e legittimazione del fascismo, tentativo operato
dall'integralista Ratzinger per affermare un modello di società chiuso
e reazionario, patriarcale, omofobico e razzista.

La
beatificazione di 498 franchisti presentati come martiri è un esempio
vergognoso di revisionismo storico, la strategia vaticana è ancora il
vittimismo: si costruisce un'iniziativa per mostrare il clero come
vittima di sanguinari comunisti quando la realtà storica racconta che
la chiesa fu parte di una reazione fascista che portò in Spagna alla
guerra civile e all'instaurazione della dittatura.

D'altra
parte in Italia conosciamo bene questa tattica vaticana: negli ultimi
mesi si cerca di far passare la chiesa cattolica, gli esponenti del
clero e persino i politici che dichiaratamente ne supportano le istanze
come vittime di una campagna anticlericale, quando, al contrario, la
chiesa cattolica condiziona in modo sempre più palese la vita
culturale, politica e sociale del nostro paese e conduce una campagna
di istigazione all'odio e alla violenza contro donne, lesbiche, gay e
trans che produce aggressioni, stupri, omicidi e diffusa intolleranza.


Dall'operazione revisionista che verrà celebrata domenica 28 ottobre
esce rafforzata la marcia del dissolvimento della laicità (voluto dal
Vaticano e operato dalla politica istituzionale) e la fascistizzazione
della società, basata sulla creazione della paura e sulla caccia alle
streghe dello scontro di civiltà; ne fanno le spese, ancora una volta,
tutte le soggettività non conformi al modello unico dominante, la
verità storica, l'antifascismo fondamento del nostro vivere civile.

Coordinamento Facciamo Breccia

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Ne hanno stuprata un’altra. Appello di mobilitazione Nazionale.

Convocazione assemblea pubblica domenica 21 ottobre – ore 10.30 – alla Casa Internazionale delle Donne in Via Lungara 19, Roma. Si discute dell'appello e della possibilità di fare la manifestazione nazionale contro la violenza alle donne il 24 novembre. Sito di riferimento: controviolenzadonne.org 

A Bologna ne hanno stuprata un'altra. Era scesa a buttare l'immondizia, l'hanno presa, trascinata in un'auto, l'hanno violentata e poi scaricata alla stazione. A questo punto era lei ad essere diventata monnezza. Ci sono numerosi interventi che ragionano su questi terribili fatti e qualcuna ha fatto appello affinchè si organizzi anche una grossa manifestazione nazionale.

Ve lo passo da leggere perchè se ne ragioni e si capisca se è la cosa utile da fare, tra le altre, o se vogliamo continuare a percorrere le ottime strade già intraprese. A seguire inserisco un contributo scritto e pronunciato durante l'iniziativa bolognese del 3 ottobre dalla scrittrice Danila Comastri Montanari. Poi ci metto anche una mia riflessione su stupri e pacchetto sicurezza.

Da Usciamo dal Silenzio

Care amiche,

è necessario e urgente organizzare quanto prima una manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne e so che siamo in molte a pensarlo.

La legge contro la violenza sulle donne è al palo da molti mesi, mentre la vita di molte ragazze e di molte donne continua a essere spezzata, le loro capacità intellettive e affettive brutalmente compromesse. Il femminicidio per 'amore' di padri, fidanzati o ex mariti è una vergogna senza fine che continua a passare come devianza di singoli. Il tema continua a essere trattato dai mezzi di informazione come cronaca pura, avallando la tesi che si tratti di qualcosa di ineluttabile, mentre stiamo assistendo impotenti ad un grave arretramento culturale, rafforzato da una mercificazione senza precedenti del corpo delle donne.

I numeri, lo sappiamo tutte, sono impressionanti:
– Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale o psicologica nella loro vita.
– La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri) o dall'ambito familiare
– Oltre il 90% non è mai stata denunciata. Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto, mentre si abbassa l'età media delle vittime:
– Un milione e 400mila (il 6,6% del totale) ha subito uno stupro prima dei 16 anni.
– Solo il 18,2% delle donne è consapevole che quello che ha subito è un reato, mentre il 44% lo giudica semplicemente 'qualcosa di sbagliato' e ben il 36% solo 'qualcosa che è accaduto. (dati Istat)

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Birmania o Myanmar

La repressione in Birmania è
finita o i media hanno cose più “importanti” di cui
parlare? Il silenzio mediatico è tornato su una delle realtà
più brutali nei confronti dei diritti umani, su un regime
militare che schiaccia la libertà e la vita stessa delle
persone. Le manifestazioni delle settimane scorse, totalmente
pacifiche e guidate dai monaci buddhisti, sono sfociate in
repressione brutale e insensata. Solo a quel punto si è
tornato parlare di Birmania. Negli anni precedenti non si sapeva
neanche cosa fosse la Birmania, e a volte si dimentica anche che
questo regime ha perfino modificato il nome stesso del paese.

Gli interessi economici del ricco
Occidente in Birmania sono molto lucrosi, attività che vanno
ad arricchire la giunta militare e soprattutto a dare agibilità
politica allo stesso. E non si parla dei soliti noti made in U.S.A.,
ma anche del fior fiore dell'economica italiana, il nostro fiore
all'occhiello. Il silenzio mediatico non è magari debitamente
voluto visti i lucrosi guadagni che si possono fare in Myanmar?
Perché non si denunciano anche le società che fanno
affari con il regime?

 

 

Messa in onda: 13 ottobre 2007

 

Colonna sonora: Goran Bregovic/Underground

 

Siti utili

www.wikipedia.org

www.megafonorosso.it

www.carta.org

cerca su google

 

Ascolta la trasmissione qui:

http://www.goear.com/files/localplayer.swf?file=aec92a8

 

 

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Roma contro lo sFRAtto


La proprietà è uno sfratto

I presidenti di tre municipi romani, Sandro Medici, [Municipio Roma X,
Cinecittà], Andrea Catarci [Roma XI, Garbatella Ostiense] e Susi
Fantino [Roma IX, Appio Latino] l’hanno fatta grossa: questa mattina,
giovedì, hanno firmato, contemporaneamente, le ordinanze per la
requisizione di case sfitte o abbandonate da anni e di assegnarle a
famiglie di senza casa. Naturalmente la contemporaneità non è casuale:
è il segnale che l’eretica pratica che mina il dogma della
intangibilità della proprietà privata, avviata un anno fa da Sandro
Medici, si sta diffondendo. E rischia di diventare, dopo la sentenza
del Tar del Lazio di un anno fa e soprattutto dopo quella della
Cassazione del 25 settembre scorso, una forma concreta e del tutto
legittima per aggredire l’emergenza casa. Queste le cifre del
«bottino»: 25 case requisite nel Municipio IX, 334 nel X e 11 nel
Municipio XI.

Una goccia nel mare, di fronte alla domanda inesorabilmente in
crescita: dal 2001 al 2006 sono state 2787, le famiglie romane sotto
sfratto che hanno richiesto una casa a canone sociale, e 3379 quelle
che hanno ricevuto la notifica di sfratto [anche se non è stato ancora
eseguito]. Senza contare che il comune ha censito 579 nuclei familiari
senza fissa dimora, che ha provvisoriamente dato alloggio a 1700
famiglie e che altre 1500 se lo sono trovato da sole, occupando stabili
pubblici o privati dismessi.

Eppure, qualcuno aveva detto che il nuovo Piano regolatore di Roma
avrebbe regalato alla città nuove case e nuove opportunità. Di certo lo
farà: peccato che dei 70 milioni di metri cubi di cemento in più
previsti dal Piano, la stragrande maggioranza saranno nuovi quartieri
residenziali e mastodontici centri commerciali.

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Torniamo

E' ora di ripartire. Avete aspettato qualche giorno in più ma è arrivato il momento. Alcuni cambiamenti, ma i contenuti rimangono quelli.

Appuntamento aggiornato il sabato dalle 1430 alle 1530, in diretta dalle frequenze di M.E.P. Radio Organizzazione o in streaming direttamente dal sito della radio (www.mepradio.it) oppure potete ascoltarci direttamente da questo blog quando volete….

Supportateci 

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Comunicazione

Ci scusiamo per non poter momentaneamente inserire le ultime puntate. Purtroppo il sito dal quale ascoltare in streaming le puntate è in via di implementazione e non si può inserire nulla. Tra poco dovrebbe ripartire e inseriremo tutto quello che vi siete persi. Per ovviare a problemi futuri stiamo portando avanti un'idea che avevamo un po accantonato: distribuire le puntate tramite peer to peer. La cosa è molto semplice e a giorni inseriremo i link per scaricarle. comunque già da ora potete cercare su p2p le puntate, cercando VerbaVolant. Ovviamente più scaricate e più fonti ci saranno a disposizione per chi ci vuole ascoltare, anche se adesso troverete praticamente una fonte.

Rimanete collegati e non demordete.

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La strage di Ustica

I resti del DC9

La Strage di Ustica è uno di quei misteri che ha colpito profondamente il nostro Paese. L’estate del 1980 è stata coinvolta in ben due eventi tragici, il 27 Giugno e il 2 Agosto, che hanno segnato la storia della città di Bologna.

Il 27 giugno dall’aeroporto bolognese, un DC-9 con già due ore di ritardo decolla, con destinazione Palermo: il viaggio trascorre tranquillo, non ci sono particolari rilevanti da segnalare. All’improvviso, nei pressi di Ustica, il segnale del radar scompare…che fine ha fatto il velivolo con gli 81 passeggeri a bordo? Le ore che si susseguono sono confuse, sia per i familiari che attendono all’aeroporto, sia per i giornalisti e l’opinione pubblica perché le informazioni che trapelano non sono chiare. Le voci che circolano parlano sia di un cedimento strutturale, che di una bomba per colpire un probabile terrorista a bordo, ma anche di un missile. Appare fin da subito che qualcosa non torna, che si cerca di nascondere ai più la vera dinamica dell’incidente, nonostante le varie teorie che continuano ad affermare che l’unica possibile causa sia stata quella di un lancio missilistico. Restano avvolte nel mistero le cause del disastro e le responsabilità: chi ha abbattuto il DC-9 che ha spezzato la vita a 81 cittadini innocenti con una vera e propria azione di guerra non dichiarata, violando i confini e i diritti italiani? A chi devono essere addossate le responsabilità per questa azione? Perché i vertici dell’aeronautica sono stati assolti, con la sentenza del 2005, “perché il fatto non sussiste”?

Troppe domande non sono state chiarite, poche sono state le risposte fornite per fare giustizia su un evento tanto tragico quanto inspiegabile. Oggi come allora i dubbi su una definitiva verità rimangono. Intanto, in quell’estate, nel mese di Agosto e in quella stessa città sta per accadere un altro avvenimento allo stesso modo tragico e incredibile in cui perdono la vita 85 persone innocenti e inconsapevoli di ciò che quella stazione, in quella precisa ora, rappresenta.

Inoltre ci aiuterà a fare chiarezza su questa tragica vicenda Fabrizio Colarieti, con il quale presenteremo anche il volume della Beccogiallo che trovate in bibliografia.

 

 

Messa in onda: 30 maggio 2007

 

Colonna sonora: Mr. Phil/Guerra fra poveri

 

Siti utili:

www.wikipedia.org

www.stragi80.it

 

Bibliografia minima e per nulla essenziale:

Fabrizio Colarieti (a cura di), Ustica, scenari di guerra, Beccogiallo, 2007

Daniele Biacchessi, Fabrizio Colarieti, Punto Condor: Ustica il processo, Pendragon, 2002

Vincenzo Ruggero Manca, Ustica assoluzione dovuta ,giustizia negata, edizioni Koinè, 2007

Giuseppe Zamberletti, La minaccia e la vendetta. Ustica e Bologna: un filo tra due stragi, Franco Angeli, 1995

 

Filmografia:

Il muro di Gomma, Marco Risi, 1991

La strage di ustica in Misteri Italiani (RAI), Carlo Lucarelli

 

Ascolta la trasmissione qui:

 
http://www.goear.com/files/localplayer.swf?file=a1498ce

 

 

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Serre, ecomafie e presidi

La pratica poliziesca a SerreIn questi giorni stiamo assistendo ad una vera e propria emergenza che riguarda diversi settori. È il problema dei rifiuti in una zona come quella campana già ampiamente stressata dalla questione. In realtà, i fatti non sono purtroppo nuovi perché sono diversi anni che è stata messa in evidenza la gravità che ciò comporta. Esiste un vero e proprio “triangolo della mondezza” che si estende in aree poco distanti dalla città di Napoli, in cui interi terreni sono stati regalati alla camorra per permettergli la sepoltura illecita dei rifiuti. Oltre all’incredibile danno ambientale, ciò che è messo in pericolo è la salute dei cittadini: in pochi anni in quei comuni sono aumentati di vari punti percentuali i casi di tumori.

Ma non solo: lo scandalo è che si è rivelato un vero e proprio affare illecito nella gestione dei rifiuti da parte dei clan mafiosi che ne controllano l’intero ciclo. In Campania la situazione è diventata insostenibile. Ma allora che fare? Il Governo ha pensato di costruire altre discariche per risolvere il problema, in zone in cui quelle discariche proprio non le vogliono. A Serre, per esempio, si vorrebbe costruire l’impianto all’interno di un’oasi naturale che i cittadini tentano di difendere a tutti i costi. Si è già arrivati allo scontro diretto con le forze dell’ordine, ma non si molla perché ne va della propria sopravvivenza.

Intanto c’è chi pensa che questa ricerca esasperante alla soluzione dell’emergenza rifiuti non sia altro che un piano studiato a tavolino per permettere la costruzione di diversi termovalorizzatori nel territorio campano. In nome di quale progresso?

 

 

Messa in onda: 16 maggio 2007

 

Colonna sonora: Co’sang/Chi more pe’ mme

 

Siti utili:

www.wikipedia.org

napoli.indymedia.org

www.noglobal.org

 

 Ascolta la trasmissione qui:

 
http://www.goear.com/files/localplayer.swf?file=03fe25f

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