10.000 in corteo a Verona per ricordare Nicola

Dodicimila persone hanno sfilato oggi a Verona per ricordare Nicola

Circa
dodicimila persone hanno sfilato oggi a Verona per ricordare Nicola
Tommasoli, il giovane ucciso nella notte tra il 30 aprile e il 1 maggio
da cinque simpatizzanti dei gruppi neofascisti. Per Nicola la
manifestazione si è fermata davanti alla chiesa di San Fermo, per un
minuto di silenzio e un lungo applauso, per portare fiori e ricordi sul
luogo della sua morte, lì a pochi metri, a Porta Leoni.

A
questa grande e importante manifestazione si deve aggiungere quella
altrettanto importante e significativa che le organizzazioni dei
migranti hanno promosso in piazza Bra. Da queste manifestazioni nasce
una nuova Verona che vuole propagare una nuova sensibilità fatta di
socialità vitale e tolleranza. Il corteo – comunicativo, aperto,
partecipato, pacifico – è stato aperto da uno striscione disegnato da
un artista/writer amico di Nicola, portava questa scritta: “Nicola è
ognuno di noi”.

La
manifestazione, promossa dall’Assemblea aperta cittadina, ha fatto
appello alla coscienza civile e alla capacità di autocritica di Verona
per sconfiggere l’intolleranza e la discriminazione, un atto d’amore
verso la città stessa, perché è proprio dalle condizione estreme che
possono nascere pensieri e pratiche vivificanti, perché è proprio dal
dissenso che possono nascere sensibilità, coscienza, saperi nuovi. E’
necessario quindi costruire progetti per nuove sensibilità, forme di
vita libere.

Erano
presenti molti cittadini, uomini e donne, ragazze e ragazzi,
associazioni culturali, musicali, teatrali, sociali di Verona e del
territorio. Tra i molti striscioni anche uno degli amici di Nicola, con
la scritta: BIBOA, una gioiosa imprecazione inventata da Nicola stesso.
Molte anche le realtà giovanili e i centri sociali di varie città, da
Roma a Brescia, da Padova a Bologna.

A
metà corteo, qualche tafferuglio provocato da poche persone è stato
pacificato dai manifestanti stessi. Il corteo si è concluso a piazza
Erbe e in piazza Dante con gli interventi delle realtà che hanno
organizzato e partecipato alla manifestazione.

Si
è manifestato per ricordare chi ci è stato affine. Non ha importanza se
Nicola si dichiarasse antifascista o meno. In questi anni di
ripensamenti e ricombinazioni sociali, culturali, politiche,
esistenziali, abbiamo imparato a definirci non per quello che siamo ma
per ciò che non siamo. A differenza dei suoi assassini Nicola non era
nazista, non era fascista, non era razzista, non era leghista, non era
un reazionario. Sappiamo ciò che non siamo, ciò che saremo dobbiamo
inventarlo. Lontani dalle passioni tristi, gioiosamente, naturalmente,
vivere come l’aria che si respira, come ha fatto Nicola. A Nicola
piacevano il surf, la montagna e il colore arancio. Skate: ebrezza e
surf dell’anima. Montagna: tregua, respiro, silenzio. Colore arancio:
vitalità e spiritualità. Immaginazione. Vita contro la morte

Assemblea aperta cittadina
organizzazione della manifestazione

 

Intanto le procedure legali contro i 5 assassini vanno avanti, mentre la perplessità aumenta drasticamente. 

 

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