Microcredito e crisi alimentare

Nell’ultimo
periodo si sente spesso parlare di crisi alimentare, aumento dei
prezzi, ma come al solito quello che ci arriva all’orecchio per
mezzo dei grandi media, è solo una mezza verità. La
faccenda si complica quando, per far fronte al problema energetico,
entra in campo l’intelletto umano: produrre biocombustibile
sfruttando al massimo le colture e le produzioni industriali,
mettendo in circolo il più possibile soia, mais, cereali,
soia…ma è un cane che si morde la coda. Aumenta la
produzione per mettere un freno all’alto costo e consumo di
energia, ma balza alle stelle il costo degli alimenti. È un
sistema produttivo fallimentare che rischia di portarsi dietro gli
strascichi del suo stesso fallimento per un lungo periodo, incidendo
non poco su tutt* noi, ignari consumatori. Abbiamo il diritto di
esigere un sistema diverso, che metta al primo posto il valore del
singolo e non del denaro, l’aiuto reciproco e non la competitività,
il sostentamento e non le produzioni agricole su scala mondiale. Un
sistema economico “alternativo” al mercato globale potrebbe
essere l’esperienza del microcredito e delle banche dei poveri
diffusesi nei Paesi più poveri ma ormai attivate anche nelle
zone più ricche.
 
 

Messa
in onda: 17 maggio 2008

 

Colonna
sonora: Banda Bassotti/Viento, Lucha y Sol

 

Approfondimenti

Microcredito

Muhammad
Yunus

 

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