Raid a Gaza, scontri con Hamas

Uccisa una bimba palestinese di un mese

Ancora
un raid israeliano nella Striscia di Gaza. Le truppe di Tel Aviv sono
entrate via terra e sono state attaccate dai miliziani di Hamas che non
sarebbero stati sorpresa dal raid. Una bimba palestinese di un mese è
rimasta uccisa invece nel corso dell’attacco vicino a Dir El Balah,
mentre gli israeliani tentavano di catturare un comandante della Jihad
Islamica.  Intanto George Bush, si dice "ottimista" sulla possibilità
della pace. 

Per le strade di Gaza torna il rumore
terribile delle raffiche dei Kalashnikov. I cingolati palestinesi sono
rientrati nella zona attorno alla città e poi superato i suoi confini
provocando un coprifuoco senza che sia stato ordinato dalle autorità.
Subito sono scattate le sparatorie tra i soldati con la stella di David
e i miliziani di Hamas che controllano militarmente la città e le zone
vicine. Secondo testimoni palestinesi e la versione fornita da Hamas,
l’esercito israeliano starebbe stato pesantemente colpito dai mortai
palestinesi.

Anche in questo caso la guerra non dichiarata ma reale che si sta
consumando per le strade di Gaza difficilmente risparmierà i più
deboli. La popolazione è allo stremo delle forze. I continui raid
dell’esercito israeliano hanno trasformato le strade della città in
atmosfere spettrali, dove è difficile, se non impossibile, reperire i
generi di prima necessità per far fronte ai bisogni quotidiani. E se
Israele reagirà con ancora più durezza all’attacco appena subito, dove
per il momento non si parla di morti, il numero delle vittime potrebbe
salire in modo esponenziale. Fino ad oggi si contano 120 morti tra i
palestinesi, la maggior parte civili, molte donne, molti i bambini.

Ma Bush è ottimista
A George W. Bush preme
lasciare la Casa Bianca con il risultato storico di un accordo di pace
in Medioriente. Il presidente americano è convinto che la strada aperta
ad Annapolis possa concludersi con un’intesa entro la fine del mandato.
Scartando il quadro destabilizzato dalle battaglie degli ultimi giorni
nella regione, Bush, al termine di un incontro a Washington con il re
giordano Abdullah, si e’ detto "ottimista…dieci mesi sono un tempo
lungo, sufficiente a raggiungere un accordo".

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