Camera, stop a inchiesta su G8

A volte non sai se piangere o se urlare di rabbia. 

 

ROMA
La commissione
Affari Costituzionali della Camera boccia la proposta di legge per istituire una commissione di
inchiesta sul G8 di Genova
con i voti della Cdl e di Di Pietro e
Mastella è scoppia una feroce polemica nell'Unione. Con 22 voti contrari e 22
voti favorevoli la commissione non è riuscita ad affidare il mandato al
relatore a riferire in aula. Quanto basta per far insorgere la sinistra
radicale che lancia l'accusa: "Idv e Udeur sabotano il programma".
"Un atto gravissimo, preferiscono insabbiare", il commento deluso del
ministro Paolo Ferrero di Rifondazione comunista mentre il suo partito per
bocca del capogruppo Gennaro Migliore attacca: "Per noi è un fatto di
gravità assoluta, intervenga Prodi". "Clamoroso non voler trovare la
verità", aggiunge il segretario del Pdci Oliviero Diliberto. Ed anche il
presidente della Camera Fausto Bertinotti fatica a tenere a freno
l'irritazione. "Cosa penso? – ha detto ai giornalisti – Non dovreste fare
fatica ad immaginarlo". Ma il ministro Mastella cade dalle nuvole:
"La commissione? Nel programma non l'ho vista". E Antonio Di Pietro
aggiunge: "Volevano indagare solo sulla polizia, una giustizia a metà. Noi
vogliamo una commissione che indaghi sia sui manifestanti che sugli abusi delle
forze dell'ordine". Insomma uno sfregio alla sinistra radicale di cui
Romano Prodi capisce tutta la pericolosità tanto che in serata da Palazzo Chigi
lasciano trapelare un'indiscrezione: "La decisione è del parlamento ma il
governo valuterà e si esprimerà". Di più Palazzo Chigi non può dire.

A
scatenare il putiferio in commissione Affari costituzionali sono stati il
dipietrista Carlo Costantini che ha detto 'no' insieme all'unico deputato
dell'Udeur, mentre l'altro esponente dell'Idv, il capogruppo alla Camera
Massimo Donadi, non si è presentato. I due esponenti della Rosa nel Pugno,
Cinzia Dato e Angelo Piazza, non hanno preso parte alle votazioni.

Per fare il colpaccio i
parlamentari dell'opposizione sono ricorsi ad un espediente. Infatti mezz'ora
prima del voto i parlamentari del centrosinistra erano in sovrabbondanza.
Nessuno temeva per il peggio visto che mancavano all'appello sette esponenti di
Forza Italia. Pochi minuti prima della conclusione dei lavori si è presentata
in commissione una nutrita 'pattuglia' di deputati azzurri guidati dal
capogruppo Elio Vito. E il loro arrivo ha fatto la differenza. A quel punto
anche nell'Unione si è cominciato a telefonare freneticamente agli assenti per
vedere di non andare sotto su un provvedimento tanto delicato.

Ma non c'è stato nulla da
fare perché l'ultimo "convocato" dell'Unione è arrivato troppo tardi,
subito dopo il voto. Su 44 votanti 22 hanno detto sì e 22 'no' e quando si
arriva alla parità, per regolamento, il mandato al relatore a riferire in Aula
non viene conferito. La Cdl ha esultato per questa bocciatura, mentre la
maggioranza ha lasciato la commissione piuttosto delusa ed inizia la resa dei
conti.

La Sinistra radicale
infuriata carica a testa bassa dipietristi e mastelliani colpevoli, secondo il
Verde Paolo Cento, di "aver sabotato il programma dell'Unione". Haidi
Giuliani parla di "indignazione fortissima per il comportamento di Idv e
Udeur che disattendono gli accordi comuni firmati nel programma
dell'Unione". E Cento aggiunge: "Ora la parola passi ai movimenti e
alla mobilitazione popolare che mi auguro sia grande in occasione della manifestazione
del 17 già convocata a Genova nella quale sfileranno i protagonisti di quelle
giornate. Le istituzioni si impegnino alla piena agibilità delle piazze in
quella giornata". Nella maggioranza anche Ermete Realacci parlamentare del
Pd è critico con gli alleati. "Quello che accade nei giorni del G8 – dice
– rimane una ferita aperta nella nostra storia e nel rapporto tra cittadini e
forze dell'ordine. Ancora oggi abbiamo la necessità di avere massima
trasparenza e conoscere la verita".

In serata, il vicepremier
Rutelli parla di "situazione che si può recuperare" – senza però
precisare la natura di successivi sviluppi – e poi commenta: "Forse
qualcuno si è distratto".

Di parere opposto la Cdl
che commenta: "Sconfitto chi voleva processare le forze dell'ordine"
con il leader di An Gianfranco Fini che si spinge ancora più in là: "La
commissione d'inchiesta sul G8 era unicamente una cambiale che si pagava agli
amici dei black bloc: alla sinistra più radicale".

(30 ottobre 2007)
da Repubblica.it

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