Davos, Napoli, Genova e Cosenza…città molto diverse tra
loro, che hanno pochi tratti in comune, ancor meno ne hanno le tre
città italiane con la ricca e ridente cittadina svizzera a
pochi passi dalla lussuosa Saint Moritz. Eppure c’è un filo
rosso, un filo che si dipana dal quell’intenso 2001 che è
stato protagonista di diversi fatti sui quali ancora oggi cerchiamo
di trovare risposte ai mille interrogativi. Sono più di
trent’anni che in svizzera si incontrano i VIP della politica e
dell’economia, riuniti sotto una sigla WEF (world economic forum) che
detta ancora un volta le regole del gioco politico ed economico
mondiale. Guarda caso, a questi incontri partecipano i grandi nomi
delle industrie private europee e americane, e alcuni la descrivono
come un meeting che tenta di mostrare il lato più umano e meno
crudele di globalizzazione e neoliberismo. Pochi mesi dopo la scena
si sposta in Italia, ma gli attori non cambiano: a Napoli, nelle
giornate di marzo, c’è un altro meeting di potenti, che vuole
imporre regole, governare, stabilire ordine sociale, inquadrare
risposte, fornire soluzioni…proprio come a Genova, in quel luglio
dello steso anno. E Cosenza? Sarebbe la città che avrebbe
guidato i sovversivi, i ribelli, i no global, istituendo una rete del
“sud ribelle” per incoraggiare gli scontri e i disordini nelle
occasioni citate. Non è fantasia, è la verità, o
meglio è quello su cui i pm hanno costituito le loro arringhe
negli ultimi anni per stanare i colpevoli di associazione sovversiva
e cospirazione politica. 13 persone che rischiano 50 anni di carcere.
Dalla serie: colpirne uno, per educarne cento
Messa in onda: 26 gennaio 2008
Colonna sonora: 99 posse/La vida que vendrà
Siti utili:
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